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Non c’è pace, verrebbe da dire, nel panorama delle fiere specializzate di settore negli Stati Uniti. Dopo la cancellazione dell’edizione 2019 di Interbike, la principale fiera di biciclette in America con 35 anni di storia (tema che abbiamo precedentemente approfondito qui), ecco accendersi il dibattito relativo ai prossimi appuntamenti per i marchi che operano nei settori outdoor e sport invernali.

Una lettera dell’Outdoor Industry Association, infatti, ha recentemente creato confusione e costretto la Snowsport Industry Association a rispondere, dando a sua volta adito a ulteriori questioni.

L’OIA ha condiviso un comunicato in cui dichiara che la fiera Outdoor Retailer di gennaio è “troppo avanti nella stagione per molti brand outdoor e verosimilmente non sarà sostenibile nei prossimi anni”. La SIA, a questo punto, si è chiaramente sentita chiamata in causa e la risposta è arrivata dal presidente Nick Sargent, che si è detto meravigliato di questo messaggio, chiedendosi come potesse essere vero dopo il successo del primo Snow Show combinato. Ma quello che l’OIA realmente intendeva chiarire, riuscendo solo in parte in questo intento, era l’obiettivo della fiera di novembre.

“Non è questione di pro-novembre o contro-gennaio” – ha dichiarato Marisa Nicholson, direttore di Outdoor Retailer – “queste due fiere servono mercati ben distinti e diverse scadenze di presentazione dei nuovi prodotti. Continuerete a vedere gli Snowsport al centro della fiera di gennaio”.

Persino prima dell’acquisizione di Snow Show da parte di Outdoor Retailer nel 2017 ci sono state tre fiere nazionali di settore e i brand hanno dovuto scegliere a quali partecipare. Piuttosto che mantenere due fiere invernali a distanza di tre settimane l’una dall’altra e lottare per riuscire a partecipare a entrambe, però, Outdoor Retailer ha fatto un sondaggio tra le aziende per definire la data migliore per le due categorie, snow e outdoor. Ne è risultato che programmare le fiere di settore prima delle campagne vendita fosse più vantaggioso per il settore outdoor e proprio per questo sono stati spostati Winter Market da gennaio a novembre e il Summer Market da luglio a giugno. Il feedback proveniente dal settore degli sport invernali, invece, ha fatto emergere che le due settimane dopo metà gennaio, ovvero dopo il periodo festivo e il Martin Luther King Day, sia più funzionale per il raggiungimento degli obiettivi di questo comparto.

Il portale specializzato SNEWS, all’interno dell’articolo di venerdì 14 dicembre a cura di Amelia Arvesen, ha ascoltato numerosi membri del settore sostenere l’opinione che tre fiere sono troppe soprattutto per i brand emergenti. Molti sono a sostegno di due sole fiere all’anno, magari più lunghe nella durata.

Ecco riportati di seguito alcuni dei pareri emersi:

“Non credo che ci siano altri casi che scaturiscono così tanta confusione e frustrazione quanto con Outdoor Retailer che gestisce tre fiere” ha dichiarato John Wilder, GM di Origin Climbing and Fitness, sala d’arrampicata e rivenditore del Nevada. Quest’ultimo non parteciperà più a OR dopo lo spostamento a Denver, che ovviamente ha comportato per molti un aumento nei costi, e la sua opinione si basa sulle passate edizioni: “se davvero vogliono una partecipazione massiccia a novembre, allora devono eliminare l’appuntamento di gennaio. Tre fiere sono semplicemente un costo troppo alto per i retailer più piccoli”.

James Morin, co-owner di Flowfold, azienda di accessori e abbigliamento outdoor lifestyle, è d’accordo con la lettera dell’OIA e a favore dell’idea che il settore diventi più forte quando viaggia insieme.

“Voglio supportare questa presa di posizione. Ma sono ancora un po’ confuso sul messaggio che si vuole trasmettere”, ha dichiarato. “Si cerca di spingerci a partecipare a tutte e tre le fiere? O solo a quella di novembre? A un certo punto la lettera accenna al fatto che la fiera di gennaio verosimilmente non sarà sostenibile nei prossimi anni. Quindi, questo significa che torneremo a due sole fiere? OR è un’esperienza fantastica, è dove veniamo insieme a celebrare l’innovazione, dove discutiamo e ci sfidiamo per rendere il comparto più sostenibile e inclusivo. Ma è anche costoso e Flowfold non può permettersi di cambiare i piani all’ultimo minuto. Prima io conosco le date degli eventi e prima posso preparare il mio budget e il mio team per il 2019 e il 2020”.

In sostanza, l’intento dell’OIA è quello di dare una direzione, senza spingere nel caso specifico ad andare a una fiera piuttosto che a un’altra – come ha dichiarato la direttrice Amy Robeets. OIA ha indicato novembre, nel periodo subito dopo Grassroots Outdoor Alliance Connect (il doppio appuntamento annuale dell’organizzazione del retail specializzato outdoor), come “il giusto timing” per una fiera dedicata ai brand di questo settore nell’ottica di lanciare nuovi prodotti. A maggior ragione dopo un’edizione 2018 del meeting di Denver che secondo molti si è dimostrata al di sotto delle aspettative.

“Avrebbe dovuto essere uno smagliante successo, ma la partecipazione è stata inferiore alle attese” – si legge nella lettera. Patagonia e The North Face non hanno esposto alla fiera del mese scorso, ma sono intenzionati a partecipare a Winter Market nel 2019. “Dopo una grande fiera lo scorso gennaio, non è una sorpresa che molte aziende si stiano chiedendo <<a quale dovremmo partecipare?>> E molte di loro probabilmente non possono resistere al successo che abbiamo sperimentato lo scorso gennaio”.

credit Snews.com

Sargent è d’accordo sul fatto che aver partecipato a Snow Show sia stata un’esperienza assolutamente positiva:

“È stata una delle migliori, a memoria. Davvero esaltante, oltre ogni aspettativa da un punto di vista della business community. È anche stato significativo lo sforzo collaborativo tra i comparti dell’outdoor e del settore invernale. Per noi, a questo punto, è chiaro che la fiera di gennaio è – e continuerà a essere – la fiera per il settore invernale”.

 

credit Snews.com

Marisa Nicholson ha dichiarato:

“Siamo impegnati al 100% nella fiera di gennaio e continueremo a sviluppare questo evento per le aziende e per i rivenditori che beneficiano di quest’ultima occasione per conoscere il prodotto”.

Sargent è anche d’accordo, però, con l’OIA relativamente alla confusione circa il doppio appuntamento invernale, motivo per cui è sua intenzione aprire una discussione pubblica e dare vita a un dialogo interno tra OR, SIA, OIA e i rispettivi membri e partecipanti. “Diamo assolutamente il benvenuto a un dialogo aperto con il settore dell’Outdoor e OR su come meglio chiarire e posizionare la fiera di novembre per i nostri rispettivi membri”.

In conclusione: tanto rumore per nulla – verrebbe da dire. In USA c’erano, e ad oggi ancora ci sono, tre fiere di settore. Hanno solamente nuove date. Come già precedentemente manifestato, le aziende faticano a presenziare ad ogni appuntamento, soprattutto considerando la presenza anche di altri eventi. Così alcune stanno cercando di decidere a quale, o quali, non mancare. Stay tuned!