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 Assosport (Associazione Nazionale fra i Produttori di Articoli Sportivi) invia un appello a Roma che suona come un allarme: lo sport e tutta l’industria sportiva non possono essere sacrificabili in quanto tengono in vita migliaia di famiglie italiane. 
L’associazione, che conta oltre 180 marchi affiliati, ha come obiettivo quello di rappresentare, tutelare e valorizzare, sia in ambito nazionale che internazionale, le aziende che producono e/o distribuiscono in Italia abbigliamento, calzature e attrezzatura sportiva. E in questo momento storico senza precedenti, alza la voce e prende una posizione ben precisa: “È legato a doppio filo al benessere delle persone e tiene in piedi un comparto, quello dell’industria sportiva, attorno a cui gravitano migliaia di famiglie. Insomma, lo sport è tutt’altro che sacrificabile. La politica dovrebbe difenderlo, anziché imporre stop o dare ultimatum. Qualunque attività – per chi con quella attività mette il pane in tavola – è essenziale. Nessun settore è superfluo, se tiene in vita intere famiglie“, ripetono dall’associazione.
“Per le nostre aziende un nuovo lockdown sarebbe impossibile da sopportare. L’impatto sull’occupazione sarebbe uno tsunami. La politica ha davanti una sfida ardua: garantire la continuità delle attività economiche nella massima sicurezza. L’augurio per l’economia del nostro Paese è che ne esca vincitore”. Queste le parole di Anna Ferrino, nuovo presidente designato di Assosport e amministratore delegato di Ferrino & C. Spa.
“L’estate aveva portato con sé segnali di ripresa dei consumi, ma assistiamo già ad un’inversione di tendenza. Oggi sono in frenata in Italia e in tutti i principali mercati europei”, riferisce Gianluca Pavanello, chief executive officer di Macron, che sa bene quanto ulteriori misure restrittive andrebbero a scapito dell’industria dello sport e continua: “Al pari della scuola e al netto delle necessarie precauzioni da adottare per salvaguardare la salute, trovo che sia importante per i nostri ragazzi dare continuità alle attività sportive, vista l’alta valenza sociale dello sport. Così come fondamentale trovo che sia salvare le industrie e le moltissime famiglie che ci sono dietro”.
Anche Luca Bettini, presidente del gruppo Assofitness, che in Assosport riunisce le aziende italiane del fitness, ceo e founder di Kwell dichiara: «L’ultimatum del premier Conte agli operatori delle palestre lanciato domenica scorsa ha rappresentato una vera e propria mazzata, che è arrivata in un momento delicato. Per le imprese legate alle palestre settembre e ottobre rappresentano in genere i mesi della raccolta dei nuovi ordini che arrivano dagli operatori che riassortiscono o rinnovano il parco macchine, forti dei nuovi abbonamenti. Quest’anno il calo registrato dalle palestre in questi due mesi è stimato attorno al 30-40% e l’eco delle ricadute economiche dell’ammanco si è avvertita forte e chiara anche da noi. L’incertezza dovuta all’ultimatum si è sommata a una situazione già di per sé difficile. Gli scenari all’orizzonte sono preoccupanti. Per questo dico: ben vengano nuovi protocolli e ogni misura che tuteli la salute dei cittadini, che è prioritaria e che nessuno mette in discussione, purché siano inseriti all’interno di un disegno strategico che tuteli anche le attività produttive, interesse imprescindibile del sistema Paese”.